LA FIBROSI CISTICA

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E’ LA MALATTIA GENETICA GRAVE PIU’ DIFFUSA IN EUROPA

LA MALATTIA
La fibrosi cistica (in passato chiamata mucoviscidosi) è una malattia in genere grave, presente dalla nascita in quanto dovuta a una mutazione del gene CFTR. Il gene CFTR normalmente determina la sintesi di una proteina chiamata anch’essa CFTR (Cystic Fibrosis Transmembrane Conductance Regulator), deputata al regolare funzionamento delle secrezioni di molti organi. Tale proteina funziona poco o per niente in chi nasce con la doppia copia del gene mutato. L’alterazione nel gene CFTR determina la produzione di un muco eccessivamente denso che chiude i bronchi e porta a infezioni respiratorie ripetute. Inoltre, ostruisce il pancreas e impedisce agli enzimi pancreatici di raggiungere l’intestino, facendo sì che i cibi non possano essere digeriti e assimilati.
Anche altri organi vengono interessati dal ristagno del muco (intestino, vie biliari, vie nasali, apparato riproduttivo), ma gli effetti più dannosi sono a carico dell’apparato respiratorio. Sono questi che mettono a rischio e accorciano la vita.

I PORTATORI SANI
Chi nasce malato di fibrosi cistica ha ereditato due copie del gene CFTR mutato, una dal padre e una dalla madre. Padre e madre vengono definiti portatori sani di una copia mutata di tale gene. Per “mutata” s’intende che la sequenza del DNA che compone il gene è diversa da quella normale. La presenza nel corredo genetico di una sola copia del gene CFTR mutato non comporta sintomi di malattia, perché la copia difettosa è compensata da una copia normale del gene CFTR. Per questo chi possiede un gene CFTR mutato viene definito “portatore” o “portatore sano” (i due termini si equivalgono).
Nella larghissima maggioranza dei casi, chi è portatore non sa di esserlo, perché non ha nessun disturbo di salute e non ha in famiglia parenti conosciuti con questa malattia. Quindi non può sapere che, se incontra un altro portatore, ha il rischio di avere un figlio affetto da fibrosi cistica.
Si stima che in Italia ci sia un portatore sano del gene della fibrosi cistica ogni 30 persone circa, cioè 2 milioni di persone. Questo vuol dire che una coppia su 900 circa è composta da due portatori. A ogni gravidanza quella coppia ha il 25% di probabilità di avere un bambino malato. Questa è la ragione per cui nasce un bambino affetto da fibrosi cistica ogni 3000 nuovi nati e la fibrosi cistica è la più frequente fra le malattie genetiche gravi in tutte le popolazioni di origine europea e nordamericana. Negli africani o negli asiatici i portatori del gene mutato sono più rari e quindi la malattia è meno frequente.

I SINTOMI
La fibrosi cistica altera le secrezioni di molti organi che, risultando più dense, disidratate e poco fluide, contribuiscono al loro danneggiamento. A subire il maggiore danno sono i bronchi e i polmoni: al loro interno il muco tende a ristagnare, generando infezione e infiammazione ingravescenti. Queste, nel tempo, tendono a portare all’insufficienza respiratoria. Oltre che respiratori, i sintomi sono a carico del pancreas, che non svolge l’azione normale di riversare nell’intestino gli enzimi pancreatici: ne deriva un difetto di digestione dei cibi, malassorbimento, ritardo di crescita nel bambino e scadente stato nutrizionale nell’adulto. Il progredire del danno pancreatico porta spesso con l’età a una forma di diabete. Altre manifestazioni possono riguardare l’intestino, il fegato, le cavità nasali e nel maschio i dotti deferenti. Compromesse abitualmente sono le ghiandole del sudore, che producono un sudore molto salato, evento che rende il test del sudore fondamentale per la diagnosi.

CURE E ASPETTATIVE DI VITA
A oggi, le cure sono dirette ai sintomi, alla prevenzione delle complicanze e alla correzione del difetto alla base della fibrosi cistica. Esistono protocolli terapeutici condivisi a livello internazionale che, presso centri specializzati, vengono adattati all’età e ai sintomi del singolo malato. In linea generale prevedono antibiotici per le infezioni polmonari, aerosol di antibiotici e farmaci fluidificanti le secrezioni, fisioterapia respiratoria, enzimi digestivi, nutrizione ipercalorica, trattamento delle complicanze. Il trapianto polmonare è una prospettiva terapeutica per i pazienti con insufficienza respiratoria irreversibile.
Grazie alla ricerca scientifica, sono inoltre emersi approcci terapeutici in grado di correggere i difetti alla base della fibrosi cistica. Si tratta di farmaci chiamati modulatori della proteina CFTR, capaci di migliorare o in alcuni casi addirittura ripristinare l’espressione, la funzione e la stabilità di una CFTR difettosa.
Attualmente esistono quattro farmaci modulatori disponibili sul mercato ed efficaci su persone con determinate mutazioni di CFTR. Queste innovative terapie farmaceutiche stanno trasformando la vita di molte persone con fibrosi cistica, con miglioramenti a livello clinico e sullo stato di salute generale.
La fibrosi cistica è una malattia complessa; severità e tipo di sintomi possono variare anche molto da persona a persona. Fattori differenti, come l’età alla diagnosi e il tipo di mutazioni del gene CFTR, possono influenzarne l’andamento e l’evoluzione.
L’organizzazione delle cure e il miglioramento delle terapie, che segue l’evoluzione della ricerca, ha portato un progresso significativo rispetto agli anni ’50, quando un bambino con questa malattia raramente arrivava all’età della scuola. Oggi ci sono più adulti che bambini con fibrosi cistica e studiano, hanno un lavoro, costruiscono una famiglia. Ma sulla durata e sulla qualità della loro vita la malattia incide in maniera significativa. Le statistiche suggeriscono un’aspettativa mediana di vita che supera i 40 anni: queste previsioni sono in continuo miglioramento grazie ai progressi della ricerca che hanno l’obiettivo di bloccare sul nascere la malattia e rendere sempre più efficaci le cure di cui già disponiamo.